Annamaria Giraudo, è nata a Torino, dove vive e lavora in via Lagrange 7.
Ha seguito l’atelier del pittore Piero Fonio (uno dei primi allievi di Felice Casorati), dal quale ha appreso le basi necessarie che l’hanno portata ad esprimere la sua pittura in modo razionale e al tempo stesso poetico.
La ricerca, in questo senso, è passata attraverso tutte le tecniche. Dal rigoroso disegno, alle xilografie, alle tempere, all’olio e agli acquerelli, per i quali realizza campiture coraggiose anche di dimensioni apprezzabili. La luce, da elemento fisico, si tramuta in elemento spirituale e riesce a trasmettere un meraviglioso senso di leggerezza, di levità e di sogno.
Ha iniziato ad esporre nel 1978 in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Sue opere si trovano in collezioni private a Torino, Milano, Genova, Napoli, Roma, Ginevra, Monaco, Parigi, Amburgo, Londra, Marsiglia, Bruxelles, Las Vegas.
Hanno scritto di lei giornalisti e critici quali Pier Paolo Benedetto, Giuliano Camporese, Sisi Cazzaniga, Massimo Centini, Mario Contini, Angelo Dragone, Anita Ferrando, Albino Galvano, Aldo Ghidetti, Paolo Levi, Gian Giorgio Massara, Angelo Mistrangelo, Enza Pesaro, Rosanna Roccia, Adalbero Rossi, Aldo Spinardi, Donatella Taverna, Giovanni Viarengo.
Anche in questo dipinto un borgo sul mare è la fonte di ispirazione, ma il realismo è quasi totalmente abbandonato in favore di una rappresentazione stilizzata, l’uso della tempera favorisce un tratto più sfumato, in modo che i movimenti interni al paesaggio siano più suggeriti che esibiti, i colori tenui rendono l’opera molto poetica.
Alfredo Sgarlato