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BLUE JEANS

L’invenzione del jeans non è americana, come si potrebbe pensare, ma ha origini italiane.

Un primo indizio ci conduce a Genova, nel Porto Antico. Siamo intorno al XVI secolo e questa tela di colore blu indaco, che veniva creata e usata per la fabbricazione di sacchi per ricoverare le vele delle navi e per i teloni da copertura, in quanto molto resistente, duratura e facilmente lavabile, inizia ad essere utilizzata dai marittimi genovesi per la realizzazione dei loro stessi indumenti.

La primogenitura in fatto di fabbricazione dei jeans viene ricondotta storicamente alla città di Genova o al Genovesato in genere, in virtù della grande tradizione tessile che fin dal Medioevo ha costituito un’importante voce nelle esportazioni liguri di manufatti (come velluti di Zoagli e damaschi di Lorsica), realizzati su materie prime locali oppure importate: tessuti di lana, di seta, di lino, di cotone o di fustagno...

Blue Jeans moderni
Blue Jeans moderni

Il tessuto jeans ha quindi un progenitore assai blasonato: il fustagno.

Già nel XV secolo Nîmes era in concorrenza con Chieri, in Piemonte, per la produzione di un tipo di fustagno molto robusto di colore blu, allora tinto con il guado (Isathis tinctoria - il guado è un'erba utilizzata un tempo per la tintura della tela). Questo materiale tessile veniva esportato attraverso il Porto Antico di Genova, dove era anche utilizzato per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto.

Considerando che all’epoca si usava dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, si ritiene che il termine inglese blue jeans derivi direttamente dalle parole “Blue de Genes”, ovvero “Blu di Genova”, perché tale mercanzia era esportata attraverso il porto di Genova.

Fustagno di Chieri
Fustagno di Chieri

Secondo altre versioni i pratici e resistenti “calzoni da lavoro” erano in tempi remoti cuciti con tela di Nîmes (de nimes, da cui denim) di color indaco ed erano indossati dai marinai genovesi.

In ogni caso è certo che la trasformazione da pezzi di tela a indumento avvenne proprio nella città di Genova.

Il termine di lingua inglese jeans è utilizzato fin dal 1567; fu infatti nel XVI secolo che dal porto genovese iniziò la grande esportazione di questo materiale. Il fustagno genovese, di qualità media, alta resistenza e prezzo molto contenuto, tinto con indaco, si era imposto in Europa e in particolare tra i mercanti inglesi, insieme al fustagno di Ulma in Germania.

Quando il cotone divenne un materiale economico, disponibile in grandi quantità, questo tipo di tessuto divenne materiale d’eccellenza per abiti da lavoro.

Con le grandi emigrazioni, intorno all’ottocento, la tela blu di Genova arrivò in America dove venne utilizzata per creare abiti da lavoro per i minatori. Ed è proprio qui che il nome originario cambiò in blue jeans.

Tessuto Denim
Tessuto Denim

Il termine jeans venne poi utilizzato per designare non il tessuto ma un modello di pantaloni.

Fu infatti nel 1873 che nacque il primo jeans denim grazie a Levi Strauss il quale aprì a San Francisco un negozio di oggetti per i cercatori d’oro e utilizzando il denim ideò con un sarto il primo paio di pantaloni jeans.
Di seguito i cow-boys del Far West utilizzarono il tessuto per confezionare non solo i pantaloni ma anche delle robuste giacche.

Levi Strauss 501
Levi Strauss 501

Forse non molti sanno che i pantaloni che Garibaldi indossò durante l’impresa dei Mille erano fatti con il tessuto utilizzato dai marinai genovesi.

I blue jeans conservati nel Museo Centrale del Risorgimento a Roma sono i pantaloni che Garibaldi indossò nel 1860 durante l’impresa dei Mille e con i quali condusse la guerra in Sicilia. Un cimelio raro e carico di significati simbolici che venne donato dai figli dell’Eroe dei due Mondi al fine di richiamare alla mente il ruolo avuto da Garibaldi per l’unità nazionale e, non a caso, intorno ai bottoni venne apposto un simbolico nastrino tricolore.

I jeans di Garibaldi
I jeans di Garibaldi
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