GIOVANNI PROIETTO

Giovanni Proietto - Hjatu - grafite e matite acquerellabili su carta riciclata - cm. 100 x 100

Painter

Italy

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Hjatu - grafite e matite acquerellabili su carta riciclata - cm. 100 x 100

Giovanni Proietto è nato ad Hannover, in Germania, nel 1971, ma da anni è residente a Realmonte. Ha studiato presso l’Accademia delle Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento.

Pittore colorista che predilige la materia, i suoi lavori in gran parte sono delle tecniche miste. Utilizza con disinvoltura tutto ciò che gli passa sotto mano: dalla carta, tessuto gomma, gadget vari e colori di vario genere.

Ha esposto in diverse collettive, fra le quali “Made in Sicily”, Galleria d’Arte Moderna Le Ciminiere, Catania - Albergo dei Poveri, Palermo, a cura di Nicolò D’Alessandro (2011); “Nei Luoghi di Regalpietra - Omaggio a Leonardo Sciascia”, Castello Chiaromontano, Racalmuto (AG) (2012); “Il quinto Re Magio”, Galleria A Sud Artecontemporanea, Realmonte (AG) (2012); “Quest’ora su tutte le ore - un presepio di 11 artisti”, Complesso della Chiesa di San Massimiliano, Palermo, a cura della Galleria L’Altro Artecontemporanea (2012/13); “I Colori della Costituzione - Una marina di libri”, Società Siciliana per la Storia Patria - Complesso dei Domenicani, Palermo, a cura della Galleria L’Altro Artecontemporanea (2013). Fra le personali spiccano “Entroterra” (2000) e “A volte… Favole e balocchi” (2002), entrambe presso la Galleria L’Altro Artecontemporanea, Palermo; “Mare Nostrum”, P.R.A.M., Realmonte (AG) (2005) e “Mater”, Galleria L’Altro Artecontemporanea, Palermo (2009).

Con l’apertura di una propria galleria d’arte, Giovanni Proietto ha giocato il ruolo di “catalizzatore artistico” in un ambito ricco di creatività ed inventiva, raccogliendo intorno a sé un cospicuo numero di validi artisti ed amici (uno fra tanti il conosciutissimo ed eccentrico Tano Di Mora) che, nel corso degli anni, hanno esposto la propria arte e le proprie idee nell’atelier realmontino.

L’artista ama i limoni e le figure femminili, ne ha fatto la sua cifra estetica. In mezzo al colore solare dei frutti abbiamo un nudo in bianco e nero, circondato da ritratti di animali. Il cielo è azzurro come per Bataille, ma l’opera non ha un erotismo morboso come quello dello scrittore francese, anzi è un dipinto di grande tenerezza, un’immagine molto poetica.

Alfredo Sgarlato